Sta per ricominciare la scuola e, tra i tanti dubbi legati alle misure di sicurezza su ambienti e istituti, almeno di una cosa vuoi essere certo:
l’impegno di tuo figlio nello studio. Quando tra i banchi c’eri tu, sicuramente avrai attraversato dei periodi in cui studiare era più facile e altri in cui, inevitabilmente, era più difficile. Come aiutarlo, quindi, a eliminare o almeno ridurre la sua svogliatezza e motivarlo a studiare?
Sicuramente è trascorso molto tempo da quando la vita scolastica si svolgeva in totale normalità. Per lui, quindi,
il rientro a scuola sarà ancor più emozionante. Dopo tanti mesi potrà seguire le lezioni con il suo compagno di banco, fare la ricreazione, ridere e scherzare durante le pause. In tutto questo trambusto di emozioni, trovare la forza di volontà per non distrarsi potrebbe essere più impegnativo.
È qui che entri in gioco tu, fornendo i consigli giusti e dando dimostrazione che impegnarsi a scuola vuol dire molto di più di ciò che tuo figlio pensa. Arrivare preparato al suono della prima campanella lo farà entrare in classe preparato e senza alcuna ansia.
10 consigli per motivare allo studio
1.
Non pretendere, ma incoraggia. L’autostima di tuo figlio e, di conseguenza, il suo impegno, sono direttamente proporzionali a ciò che sente uscire dalla tua bocca. Dirgli che ciò che fa non è abbastanza lo demotiva; chiedergli di dare il meglio che può, invece, lo sprona e responsabilizza. Spiegagli, ad esempio,
perché è importante applicarsi nell’apprendimento di una lingua come l’inglese.
2.
Sottolinea sui suoi risultati positivi. Lascia perdere gli ottimi voti del suo compagno di classe, ma concentrati sui buoni risultati che lui ha raggiunto, soprattutto se dopo tanto sforzo.
3.
Riconosci il suo impegno, indipendentemente dai voti. Se il pomeriggio precedente ha preferito studiare piuttosto che uscire, faglielo notare. I tuoi complimenti non possono derivare solo da un bel voto sul libretto.
4.
Sì al dialogo e al confronto, no a minacce e punizioni. Capita spesso che uno studente, pur non ammettendolo, provi dell’ansia per un’interrogazione, una verifica, un esame o un progetto. Parlarne, anche se difficile, può aiutarlo a rilassarsi e a concentrarsi sulla prestazione.
5.
Crea insieme a lui il suo ambiente di studio ideale. Fa’ sì che elimini le distrazioni, tenga ordinato il tavolo, sia comodo e abbia tutto ciò che gli serve a portata di mano.
6.
Fa’ sì che si ponga dei mini-obiettivi raggiungibili. Può iniziare fissando un determinato numero di esercizi o di pagine da concludere in due ore.
7.
Fallo studiare in gruppo. Se per alcuni è più facile concentrarsi da soli, per altri
studiare in compagnia può incentivare al confronto e all’impegno.
8.
Lascia che si gestisca in autonomia. Ricordargli continuamente che deve organizzarsi, gestendo il suo diario o chiedendogli ripetutamente le date degli esami, alla lunga è controproducente.
9.
Non imporre il tuo metodo di studio, lascia che ne abbia uno proprio. Ogni studente, man mano che matura, capisce qual è il modo più semplice e rapido per memorizzare concetti e lezioni. Non è detto, però, che il suo metodo corrisponda a quello che avevi tu. Lascia che trovi la propria strada, senza risultare autoreferenziale. Non è ancora riuscito nell’obiettivo? Può farsi aiutare, ad esempio, da un insegnante specializzato della English Lesson Service che, attraverso una
lezione di inglese a Roma, lo può indirizzare verso metodi a lui ancora sconosciuti.
10.
Fagli cambiare strada. Se tuo figlio non riesce a ottenere alcun risultato positivo, nonostante si impegni molto, probabilmente quello che sta seguendo non è il percorso – scolastico o universitario – che fa per lui. Ammetterlo, per quanto sia difficile, è il primo passo verso nuove soddisfazioni.